Maurizio Pesenti

Real Estate & business Coach

Ok alle torri dell’Eur.

ROMA EUR VIALE EUROPA 242 - © RPBW - RENZO PIANO BUILDING WORKSHOP

È imminente il via libera definitivo a Roma per le “Case di vetro” di Renzo Piano nelle Torri dell’Eur. Nei giorni scorsi la commissione Urbanistica del Comune di Roma ha dato l’ok al progetto, che approderà adesso in Consiglio comunale per il via libera definitivo. Si avvicina dunque il momento della demolizione delle ex torri del ministero delle Finanze, nel cuore dell’Eur.

I vecchi edifici lasceranno spazio al progetto “Roma EUR Viale Europa 242”, un complesso residenziale che ospiterà circa 300 appartamenti di lusso, i primi in Italia a poter vantare la firma dello studio Renzo Piano Building Workshop. Dalla società costruttrice non è giunta nessuna notizia ufficiale, ma si parla di cifre da capogiro anche superiori ai 10mila euro al metro quadrato.

Nella versione aggiornata del progetto trova conferma l’attuazione della revisione richiesta nell’ottobre 2008 dal sindaco Gianni Alemanno, il quale rivendicava una maggiore unità architettonica della zona dell’Eur. Le nuove scelte hanno riguardato soprattutto l’utilizzo dei materiali, con la parziale eliminazione del vetro in favore del travertino, pietra tipica di Roma, con il quale saranno rivestiti i setti laterali che separano i blocchi degli edifici.

“Quando lo si osserverà non frontalmente ma lateralmente – spiega l’amministratore delegato della proprietà Alfiere spa, ing. Santi – si vedrà chiaramente la quinta costituita dalla bianca pietra romana”.

Oltre alla residenze, sono previsti spazi per attività commerciali e terziarie direzionali. I negozi, organizzati in volumi trasparenti, “galleggeranno” all’interno di un porticato al piano terra degli edifici. Il livello soprastante il piano terra è destinato ad attività di terziario direzionale. Il resto della superficie sarà ad uso residenziale. Gli appartamenti avranno superficie variabile dai 60 ai 130 mq, ad esclusione degli attici e dei casi speciali di testata con metrature anche notevolmente maggiori.

Lo schema tipologico del progetto è quello di una “corte” aperta verso sud attraverso il filtro visivo di una grande serra-orto botanico. I volumi, sollevati da terra e attraversati da generosi porticati pedonali, racchiudono un grande spazio interno trattato come un parco urbano con alberature di prima grandezza. Il soleggiamento, conseguenza del felice orientamento, garantirà al giardino interno luce e calore per tutto l’anno.

I volumi fuori terra si sviluppano sui tre lati della corte in tre blocchi principali (A, B, e C) per un numero di piani fuori terra pari a 10+PT e con un’altezza massima calibrata su quella prevista per la grande teca vetrata della “Nuvola” del Centro Congressi progettata da Fuksas.

“L’elemento che caratterizza l’intero complesso dal punto di vista architettonico – spiegano dallo studio RPBW – è la pelle in vetro che riveste tutti i volumi. Si tratta di una rivisitazione del “giardino d’inverno”, ovvero di uno spazio di adeguata profondità posto tra un serramento interno a tenuta d’aria e di acqua ed una seconda pelle in vetro semplice senza requisiti di tenuta. Apribile d’estate, chiudibile d’inverno e con la sola funzione di mitigare le condizioni climatiche esterne, ridurre le perdite di calore ed aumentare le prestazioni di isolamento dai rumori della strada”.

“Il tema del verde, in vista di una generale migliore vivibilità e sostenibilità – proseguono dallo studio RPBW – non si esaurisce con il tema del parco centrale, ma si specializza nel grande volume vetrato della serra posta sul lato sud della corte quale filtro luminoso verso l’esterno, e in ideale continuità percettiva con lo spazio interno e nei giardini pensili della copertura.

Posta come fondale verso il laghetto ed il suo parco, la Serra è un edificio in struttura metallica e vetro, completamente trasparente e dotata di spazi di servizio e di supporto concentrati nelle due torrette laterali multipiano che, oltre a risolvere lo snodo di connessione con le teste degli edifici B e C, controventa staticamente la successione dei portali in carpenteria metallica”.

In una prospettiva di generale recupero urbano, lo studio RPBW ha inoltre immaginato un percorso pedonale di 700 metri che congiunga il Palazzo dei Congressi dell’arch. Libera, il nuovo Centro Congressi dell’arch. Fuksas, il parco interno alla corte con la Serra e il laghetto dell’Eur, con baricentro e origine nella Piazza coperta sotto la Nuvola.

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