Maurizio Pesenti

Real Estate & business Coach

Energie rinnovabili a rischio con il decreto Romani e il federalismo.

“Bene che il Ministro Prestigiacomo tolga il tetto di 8mila Mw per la produzione di energia fotovoltaica, ma non basta a salvare centinaia di posti di lavoro e lo sviluppo dell’imprenditoria legata alle energie pulite”.

Su internet, poi, da domenica sera è partito un tam tam via web attraverso il quale sono state raccolte oltre 14 mila adesioni all' appello  'SOS Rinnovabili', promosso da Asso Energie Future tramite una rete di social network i cui utenti hanno inviato una email all'indirizzo di vari ministri. "È un numero enorme di persone che si sono attivate per chiedere al governo di ripensare alla posizione di chiusura assunta"-ha detto  Gaetano Buglisi, segretario di Asso Energie Future , "una posizione che non è in linea con i pareri espressi dalle Commissioni competenti di Camera e Senato, che avevano indicato molte prescrizioni e parecchie correzioni al testo del decreto legislativo, contributi migliorativi assolutamente ignorati dalla bozza presentata al governo in Consiglio dei ministri". Ma i malumori sulla approvazione del Decreto Romani hanno coinvolto anche alcuni esponenti della stessa maggioranza: 65 parlamentari hanno firmato un appello in cui si chiede di recedere dalle posizioni assunte. Tra loro - particolare non di poco conto - anche Razzi, Scilipoti e Polidori, tre deputati decisivi lo scorso 14 dicembre per la fiducia al Governo. Un malumore che ha fatto sì che alcuni deputati di Forza del Sud, la formazione politica di Gianfranco Micciché, abbiano minacciato addirittura un voto  contrario alla fiducia sul federalismo municipale. Una delle critiche mosse alla bozza di Decreto, infatti, era proprio quella di essere in contraddizione con i propositi di riforma federalista delle istituzioni.

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